Fabrizio Bellanca

anime
Urbane

Il progetto nasce dall’invito del sindaco di Mariano Comense, Giovanni Marchisio, a realizzare una doppia personale confrontandosi con lo spazio di Villa Sormani, dimora antica che contrasta con la contemporaneità del lavoro proposto, e proprio per questo lo rimarca. Il prestigioso edificio di fine ‘700 sa esaltare le opere attraverso le sue grandi stanze che ritmicamente scandiscono la mostra, alternando ora il lavoro di un’artista, ora il lavoro dell’altro. La selezione di opere pittoriche di Marcella Chirico e Fabrizio Bellanca è una variegata panoramica sulla loro più recente produzione, ricca delle più svariate tecniche pittoriche e incentrata sulla nuova metropoli, la grande città che, in una quotidiana spersonalizzazione dell’anima, finisce per apparire come una prigione per l’uomo moderno. La rappresentazione appare fredda e stilizzata e porta a scavare nel tempo in cui viviamo denunciandone la frenetica vita giornaliera, dove l’uomo si affanna per superare le reali difficoltà del quotidiano, spesso a discapito della sua dignità.Tutto questo si rispecchia nelle architetture dei freddi grattacieli che nascondono l’orizzonte: l’uomo che ci vive è solo un numero, imprigionato nell’anonimato del consumismo. Il dialogo intermittente fra i due artisti termina in un grande salone dove le recenti esperienze di vita dei due protagonisti si confrontano; qui un faccia a faccia di piccole opere su alluminio, dedicate al viaggio, si muovono nella sala come tanti frame di un unico film, istanti di istantanee. Le Anime Urbane sono quindi quelle dei due artisti, Fabrizio Bellanca e Marcella Chirico, che qui si confrontano per la prima volta, unite e contrapposte su un tema e una visione comuni: la metropoli come metafora della vita nel XXI secolo.